Preghiera Comune
Erano perseveranti nell’insegnamento degli apostoli e nella comunione, nello spezzare il pane e nelle preghiere. (Atti degli apostoli 2, 42)
La “preghiera comune” ha contraddistinto la vita della comunità cristiana fin dalle origini. Essa manifesta la necessità di “condividere”, con il Signore e con i fratelli, gioie e dolori, attese e speranze, giorni e tramonti, così da far nostro lo sguardo di Dio sulla storia e sul mondo. Essa é chiaramente distinta dallo “spezzare il pane”.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa, il Padre mio che è nei cieli gliela concederà. Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, lì sono io in mezzo a loro. (Matteo 18, 19-20)
Di qui la necessità di incontrarsi in un luogo, “mettersi d’accordo” e rivolgersi insieme al Padre, “riuniti nel suo nome”. Questa dinamica rischia di lasciare il passo all’abitudine, al “dire parole”, ad usare formulari e riti già pronti, evitando l’esercizio dell’ascolto reciproco, dell’ascolto dei giorni e dei tempi …
Ecco quindi la proposta di riscoprire la “preghiera comune” nella pratica di tre “forme” che appartengono alla tradizione della Chiesa: la “liturgia delle ore”, il “rosario” e l’ “adorazione eucaristica”.
Liturgia delle ore
Pregare con i salmi é parte integrante della vita della Chiesa e di tutte le Chiese cristiane, fin dalle origini, ereditando la tradizione ebraica con cui hanno pregato anche Gesù, Giuseppe e Maria. Alla preghiera del mattino e della sera si sono poi aggiunte nel tempo altre “ore” (monachesimo).
Il Concilio Vaticano II, dopo un lungo periodo storico in cui questa preghiera era riservata ai preti e alle comunità monastiche (“ufficio divino”), “raccomanda che anche i laici recitino l’ufficio divino o con i sacerdoti, o riuniti tra loro, e anche da soli” (Sacrosanctum Concilium n. 100).
Almeno nel tempo di Avvento e di Quaresima verranno proposte occasioni per celebrare con chi é presente, nel corso della settimana, la liturgia delle “lodi” al mattino e quella dei “vespri” alla sera, distinguendo la celebrazione da quella della S. Messa.
Essa chiede di essere integrata con l’ascolto della Parola, con la preghiera di intercessione, con il vissuto dei giorni, fino ad assumere la forma di una vera e propria celebrazione.
Rosario
Questa forma di preghiera, affermatasi nel XIII secolo, favorisce il senso di affidamento al Signore e a Maria. Essa caratterizza, di conseguenza, la preghiera nei mesi tradizionalmente associati a Maria e la preghiera in occasione della morte di un fratello o di una sorella.
Anche in questo caso la scansione dei “misteri” della vita del Signore, ci aiuta a mettere insieme la nostra vita con quella del Signore, così da farsi occasione di preghiera per le diverse necessità della vita.
Adorazione Eucaristica
Questa forma di preghiera si afferma dopo il 1800: agli inizi del secolo scorso san Pio X inizia un cammino che ristabilisce il legame tra la celebrazione della Messa e l’adorazione eucaristica. Essa non é, in senso stretto, una “preghiera comune”, ma una importante estensione del legame con la presenza del Signore Gesù nell’Eucarestia.
Quindi essa precede oppure segue, in varie occasioni dell’anno, la celebrazione feriale della S. Messa. Soprattutto durante il tempo di Avvento e di Quaresima.