Cristo risorto, la nostra speranza

«Cristo è morto una volta per sempre per i peccati, giusto per gli ingiusti, per ricondurvi a Dio. Messo a morte nel corpo, ma reso vivo nello spirito. E nello spirito andò a portare l’annuncio anche alle anime prigioniere, che un tempo avevano rifiutato di credere …»
(Prima lettera di Pietro 3,18-20)
E’ davvero difficile sperare in questo nostro mondo. Ci verrebbe da arrenderci di fronte a migliaia di «crocifissi» innocenti. Ma se il Crocifisso risorto è sceso perfino tra gli abitanti degli inferi per affascinarli con il suo evangelo, chi siamo noi per disperare?
«Il popolo cristiano non vede che le due sorelle maggiori, la Fede e la Carità. Quella a destra e quella a sinistra. E quasi non vede quella ch’è al centro. La piccola, Speranza; quella che va ancora a scuola. E che cammina. Persa fra le gonne delle sorelle. E il popolo cristiano ama credere che sono le due grandi a portarsi dietro la piccola per mano. Ciechi che sono a non veder invece che è lei al centro a spinger le due sorelle maggiori. È lei, questa piccola, che spinge avanti ogni cosa. Perché la Fede non vede se non ciò che è. E lei, la Speranza, lei vede ciò che sarà. La Carità non ama se non ciò che è. E lei, lei ama ciò che sarà»
(Charles Péguy)
Auguri di giorni pasquali
sulle orme della Speranza in Cristo vivente.