Il Consiglio Pastorale
Uno strumento per ascoltare insieme lo Spirito
e seguirne le orme per annunciare oggi il Vangelo
«Padre Benoît, è vero che in Belgio la Chiesa sta morendo?» «No, non sta morendo. Ma non è capace di vedere ciò che è vivo.» L’arguta risposta del monaco benedettino Benoît Standaert segnala l’urgenza di svincolarsi dal sentimento di crisi permanente che appesantisce lo sguardo sulla Chiesa, suggerendo anche una via maestra per farlo: partire decisamente dalla riconoscenza di ciò che già c’è.
(da: Imparare a pensare insieme – www.chiesadimilano.it)
La nostra Chiesa diocesana ci invita ad entrare nel prossimo mandato dei consigli pastorali con una comprensione nuova di questo strumento che, dal Concilio Vaticano II in poi, accompagna la vita delle comunità cristiane.
La novità risiede anzitutto nello stile che è chiamato a essere modellato sulla “sinodalità”. Delle tante parole dette su questo stile, ne riprendo due:
- sin- (insieme): il ritrovarsi insieme che ci è chiesto, è quello che nasce dalla fraternità battesimale, non da paragoni con simili assemblee a livello civile. Nel consiglio pastorale ci si ritrova “insieme” come battezzati che, raccolti come comunità locale, desiderano aiutarsi a leggere la realtà con gli occhi di Dio, e, una volta ascoltato con attenzione la Parola di Dio e dell’uomo, insieme si domandano dove lo Spirito li sospinga perché possano vivere e condividere il Vangelo, possano essere sale della terra e luce del mondo. “Insieme” diventa così dialogo, ascolto profondo, condivisione e riflessione su pareri diversi che aiutano a guardare la realtà da angolazioni differenti e dunque arricchiscono la comprensione.
- -odalità (strada): l’ascolto e il discernimento fatto insieme, sono poi chiamati a concretizzarsi in decisioni e scelte che segnino il cammino quotidiano della comunità. L’esercizio del discernimento si conclude identificando passi concreti che aiutino ad essere realmente una Chiesa locale che prega e celebra la propria fede, che vive la carità e che trasmette la fede alle nuove generazioni come dono prezioso per realizzare la propria vita.
Iniziando questo “mandato” e servizio, ci affidiamo al Signore perché possa essere un cammino fatto insieme a Lui e tra noi perché la nostra comunità pastorale possa essere oggi strumento per annunciare il Vangelo.