5 – Quando la sapienza rende innamorati: “Seguimi”
Subito dopo queste parole, Gesù disse: “Seguimi” (Gv 21,19). Credevano di sapere tutto di lui, dei suoi progetti. I suoi discepoli l’avevano finalmente riconosciuto. Si sarebbe potuto non parlarne più. Ma l’autore del capitolo 21 racconta che alla fine di tutto ciò, Gesù ha ridetto a Pietro le stesse parole del loro primo incontro: “Seguimi”.
Iniziava un giorno nuovo. Simon Pietro non ha chiesto: “Dove?”. Ha solo detto: “Sì”. Con sincerità. Lo Spirito di sapienza ci rende innamorati di Dio. La chiamata dello Spirito ci porta a dedicare a lui la nostra vita intera, corpo, forza, cuore, spirito. Ci invita a lasciarci amare a suo piacimento. Allora la vita diventa qualcosa che vale la pena di essere vissuta: rallegra il cuore di Dio.
Seguirlo passo a passo significa impegnarsi con lui in una vita intensa, in acque profonde. Non nelle paludi delle nostre facili comodità. Tuttavia non esigerà da noi grandi ascesi e non prometterà di farci vivere grandi imprese. Sul cammino di una vita semplice, offerta agli altri, per mezzo del suo Spirito, ci farà vedere l’esistenza in modo totalmente differente. Deve essere una cosa del genere la santità. Nulla di davvero straordinario.
[…] Così ci aiuta a capire che il centro delle nostre vite è fuori da noi e che il centro della chiesa è fuori da sé stessa. E’ la geometria folle di Dio che solo la sapienza può insegnarci. Ci consente di capire che l’annuncio del vangelo consiste nel trasformare dall’interno l’umanità stessa, nel farla nuova: Ecco che io faccio nuovo l’universo!” (Ap 21,5)
Dovremo essere così folli – o così intelligenti come molti santi – per incamminarci senza mappa e avanzare di notte.
Dovremo essere molto folli – o molto innamorati – per accettare che non ci sia nulla di scritto in anticipo, e che ogni avvenimento della nostra vita sia un elemento in più sulla strada che siamo invitati a fare con Cristo. Ogni incontro richiamerà un altro incontro, ogni impegno un altro impegno. L’avventura della grazia si giocherà nella liberalità folle dello Spirito santo.
La fantasia di Dio si darà certamente alla pazza gioia.
Il dono della sapienza
non ha nulla a che vedere
con il pallido conformismo
di cui talvolta è circondata la fede cristiana.
La sapienza di Dio è audace, creativa
e persino un po’ “folle”.
Ci conduce
nell’emozionante avventura del vangelo,
che non consiste nel proclamare certezze
né dare risposte preconfezionate,
ma nel correre il rischio
di amare, di credere e di sperare.