Vieni Signore Gesù!
Il tempo di Avvento, che la Chiesa ci propone di abitare nei quaranta giorni che portano al Natale di Gesù, contiene una duplice “tensione”, un duplice movimento.
Un primo movimento è quello di Dio verso di noi: il tempo di Avvento celebra anzitutto l’avvento di Dio verso di noi. E’ Dio che “ci ha amati per primi”, è Lui che si fa incontro a noi. Un incontro che risale alla Creazione, per poi farsi storia nel cammino storico di Israele e compiersi con la venuta tra noi del Figlio unigenito nella carne di Gesù di Nazareth. Una venuta che ha fatto germogliare un mondo nuovo nella Pasqua di Gesù che ora riconosciamo come il Signore Risorto, colui che era, che è e che viene. E’ Lui che ci verrà incontro nell’ultimo giorno, è all’incontro con Lui che la nostra storia tende e nell’abbraccio eterno con Lui si compirà. L’Avvento cristiano ci annuncia che il Signore è presente in mezzo a noi, cammina con noi per iniziare a costruire tra noi il suo Regno di Pace e di Giustizia, e allo stesso tempo ci viene incontro perché quel Regno tutto si possa compiere e ogni lacrima possa essere asciugata.
Il secondo movimento è il nostro verso Dio che ci chiama. L’Avvento che la Chiesa ci propone di vivere è segnato da una invocazione – vieni Signore! Che dice il desiderio dell’uomo di accogliere il suo Dio – e da un atteggiamento, l’attesa. Attendere non è verbo passivo perché porta con sé un agire: ad-tendere, cioè tendere, protendersi, orientarsi e slanciarsi. Nell’Avvento noi siamo invitati a tendere le braccia verso le braccia aperte del Bimbo nella greppia e nell’uomo Crocifisso per amore nostro.
Questi due movimenti che sfociano nella gioia dell’incontro trovano la loro concretezza nelle tre dimensioni che la Chiesa costantemente ci propone:
- La preghiera personale: vivere l’Avvento è dare spazio all’ascolto della Parola , alla meditazione di testi di altri cristiani che ci aiutano a fare nostro e declinare nella quotidianità il vivere ogni giorno nell’attesa del Signore facendo la sua volontà, amando come siamo amati da Lui;
- La liturgia: nella celebrazione dei Sacramenti, primo fra tutti l’Eucarestia domenicale, già si realizza l’incontro tra noi e il nostro Dio. Prepararci alla celebrazione, viverla attivamente mettendoci tutti a disposizione per i vari “servizi” che la arricchiscono, contribuire ad un clima di silenzio e preghiera già a prima dell’inizio della celebrazione sono tutti aspetti che rendono bello e vivo l’incontro della comunità con il suo Signore
- La carità, espressione corporea e palpabile che l’amore di Cristo abita il nostro cuore e lo muove verso l’altro perché non si può amare Dio che non si vede e dimenticare o addirittura odiare il fratello che sta di fronte a noi.
Le proposte che la nostra comunità propone vorrebbero essere un semplice modo di fare nostro il cammino che la Chiesa ci propone di vivere per abitare da cristiani il nostro mondo e fare la nostra parte, docili allo Spirito, perché anche oggi possiamo gustare almeno un po’ della pace e della consolazione che il Bimbo di Betlemme e l’uomo della Croce hanno già realizzato per tutti e non vedono l’ora che sia accolto e ricambiato.
Buon Avvento!
Don Emilio
La locandina contiene i dettagli per “Partecipare e valorizzare la S. Messa domenicale“, per “Una Chiesa vigilante in preghiera” e per “Una Chiesa che vive la carità e si fa attenta agli ultimi”.
Qui viene presentato il progetto di “sostegno alimentare” per i ragazzi e le ragazze interni della scuola primaria e secondaria della Missione di Plateau Bateke, nella repubblica democratica del Congo.