“Abbiamo un tesoro in mani di creta”
Cari parrocchiani,
giovedì 15 giugno, madre Giovanna Radice, madre generale delle Suore Orsoline di San Carlo, è intervenuta nel nostro consiglio pastorale per comunicarci che “la comunità delle Suore Orsoline di S. Carlo con il prossimo anno pastorale 2023-2024 non potrà più offrire il suo servizio di presenza e di collaborazione nella comunità pastorale”.
Ha poi proseguito illustrando come si sia pervenuti a questa decisione radicale e ci ha aiutato ad abitare questa nuova situazione invitandoci a custodire gli atteggiamenti della gratitudine per i doni ricevuti in 89 anni di presenza delle Suore nella nostra comunità. Questi doni, aggiungeva madre Giovanna, non sono da accogliere come un testamento, ma come una dote. Il testamento rimanda a qualcuno che non c’è più, spinge lo sguardo su una assenza. La dote, invece, spalanca lo sguardo su un futuro che, nella speranza, sappiamo fruttuoso e fecondo perché abitato dalla vivificante presenza dello Spirito Santo che trasforma ogni situazione, anche la più faticosa, in occasione per vivere il Vangelo, per annunciare la provvidente vicinanza di Dio che sempre apre strade di vita nuova.
Personalmente, ripensando alle sue parole e rileggendo la sua lettera alla nostra comunità (vedi qui o dal bottone a fondo pagina) non posso che essere riconoscente per l’incoraggiamento che ispira.
Dobbiamo riconoscere che gli ultimi quattro anni sono stati certamente segnati da diversi elementi che ci hanno messo alla prova: il cambio dei preti, lo stravolgimento nella vita sociale e dunque ecclesiale portato dal COVID, l’evidente stato di “minoranza” della Chiesa nella società italiana con tutto quello che ne consegue anche a livello locale …
Davanti a tutto questo possiamo reagire in molti modi, ma l’unico che costruisce è quello di chi riceve il presente per quello che è alla luce della fede: sempre un tempo di Grazia, un tempo abitato dalla Grazia e dunque fecondo e promettente. Un tempo in cui, come ancora ci ricordava madre Giovanna nell’incontro del consiglio pastorale, siamo chiamati alla consapevolezza che veramente abbiamo, come dice San Paolo, un tesoro in vasi di creta.
Abbiamo un tesoro: è la nostra fede, è il Vangelo di Gesù Cristo. Noi, la Chiesa di Dio, siamo nel mondo proprio per condividere questo immenso tesoro. E’ il nostro specifico, la nostra vocazione e la nostra missione: tutto siamo chiamati a fare di tutto perché ogni donna e ogni uomo si sappia amato da Dio e possiamo vivere insieme come fratelli.
Il tesoro è in vasi di creta: è affidato alle nostre fragilità, ai nostri spigoli, ai nostri peccati. E’ affidato a noi che siamo pochi e mal messi, a noi che siamo deboli. Ma, ed è ancora S. Paolo a guidarci, è quando siamo deboli che siamo forti, perché traspare che la nostra forza viene dallo Spirito di Dio che opera in noi.
Ecco allora l’invito per me e per noi: non temere a riconoscere le nostre debolezze, ma affidarci sempre e di nuovo con fiducia alla creatività dello Spirito; non rimanere con lo sguardo rivolto all’indietro, ma levare in alto lo sguardo, volgerlo in avanti verso il Signore che ci precede e ci accompagna.
Fissando lo sguardo su di Lui, certi che questo oggi è tempo di Grazia, viviamo insieme l’oggi rinnovando il desiderio di essere Chiesa di Cristo che vive nel mondo e che porta Lui al mondo ritrovando in Lui la nostra forza.
Riconoscenti per la testimonianza ricevuta e accogliendo la dote che le suore Orsoline ci lasciano in dono, assicuriamo loro la nostra vicinanza e la nostra preghiera per la loro Congregazione che si appresta a vivere il capitolo generale, momento privilegiato di discernimento e di Grazia per esprimere la loro rinnovata fedeltà al Signore nel solco del carisma indicato alla Chiesa dalla vita e dall’opera di S. Angela Merici.
don Emilio