Fare “sinodo” – Perché
La parola sinodo non é nuova nella vita della Chiesa, semplicemente perché fa parte del suo essere e della sua natura. Le parola in greco é composta dalla preposizione “sin” (σύν) = con, insieme e dal sostantivo “odos” (ὁδός) = via, cammino; così la parola “sinodo” e l’espressione “camminare insieme” sono sostanzialmente equivalenti.
La novità, che viene dalla proposta di papa Francesco “Per una Chiesa Sinodale: Comunione, partecipazione e missione“, é quella di esercitarci tutti a “camminare insieme”, a fare sinodo. “Mentre finora il Sinodo dei Vescovi si è svolto come un’assemblea di vescovi con e sotto l’autorità del Papa, la Chiesa si rende sempre più conto che la sinodalità è un cammino per tutto il Popolo di Dio. Quindi il processo sinodale non è più soltanto un’assemblea di vescovi ma un cammino per tutti i fedeli, in cui ogni Chiesa locale ha una parte essenziale da svolgere.” (Guida pag. 10)
“L’obiettivo dell’attuale Sinodo è di ascoltare, insieme all’intero Popolo di Dio, ciò che lo Spirito Santo sta dicendo alla Chiesa.” (Guida pag. 11)
“Intende ispirare le persone a sognare la Chiesa che siamo chiamati a essere“ (Guida, pag. 11), a “far germogliare sogni, suscitare profezie e visioni, far fiorire speranze, stimolare fiducia, fasciare ferite, intrecciare relazioni, risuscitare un’alba di speranza, imparare l’uno dall’altro, e creare un immaginario positivo che illumini le menti, riscaldi i cuori, ridoni forza alle mani” (DP 32, che riprende il discorso all’inizio del Sinodo dedicato ai giovani del 03.10.2018).
Perché un sinodo?
Il fine della Chiesa, il suo stesso motivo di esistere, é strettamente legato al compito di annunciare il Vangelo. Per questo non possiamo non interrogarci su “come si realizza oggi, a diversi livelli (da quello locale a quello universale) quel “camminare insieme” che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo, conformemente alla missione che le è stata affidata; e quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere come Chiesa sinodale?” (DP 2)
Non é più sufficiente, come si dice da tante parti, un «aggiornamento» della Chiesa, perché “quella che stiamo vivendo non è semplicemente un’epoca di cambiamenti, ma è un cambiamento di epoca.” (papa Francesco nell’udienza alla curia romana del 21.12.2019).
Di conseguenza ecco la convocazione: “La Chiesa di Dio è convocata in Sinodo. Il cammino, dal titolo «Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione», si aprirà solennemente il 9-10 ottobre 2021 a Roma e il 17 ottobre seguente in ogni Chiesa particolare. Una tappa fondamentale sarà la celebrazione della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, nell’ottobre del 2023.” (DP 1)
Il sinodo dei Vescovi, infatti, viene coinvolto “nelle questioni di maggiore importanza, quelle cioè che richiedono speciale scienza e prudenza per il bene di tutta la Chiesa“. (EC 1).
Il tempo che viviamo, in altre parole, richiede di essere compreso e domanda orientamenti che riguardano “il bene di tutta la Chiesa” e che anche la pandemia ha contribuito a sollecitare.
Perché un sinodo “di tutti” ?
La convocazione del sinodo fatta dal papa riguarda tutta la Chiesa (“La Chiesa di Dio è convocata in Sinodo“) e desidera porsi in ascolto di tutti. L’ascolto “di tutti” non é un gesto di cortesia o di attenzione, ma é “ascolto di Dio, fino a sentire con Lui il grido del Popolo; ascolto del Popolo, fino a respirarvi la volontà a cui Dio ci chiama” (papa Francesco, veglia di preparazione al sinodo sulla famiglia del 04.10.2014)
Il principio della partecipazione di tutti, che Yves Congar nel 1958 esprimeva con “Quod omnes tangit, ab omnibus tractari et approbari debet” (“quello che riguarda tutti da tutti deve essere trattato e approvato“) trova cosi attuazione proprio nelle 3 fasi previste per il sinodo dei Vescovi: “la fase preparatoria, la fase celebrativa e la fase attuativa“. (EC Art. 4).
La fase di preparazione é la fase dell’ascolto, in cui occorre aiutarci reciprocamente ad ascoltare “ciò che lo Spirito Santo sta dicendo alla Chiesa” e ad ognuno di noi, così da intravedere “la Chiesa che siamo chiamati a essere“!
Un sinodo “di tutti” é importante anche perché papa Francesco ha previsto che il sinodo dei Vescovi non abbia solo uno scopo “consultivo” ma anche “attuativo” (vedi EC Art. 19-21).
Perché “Per una Chiesa sinodale: comunione, partecipazione e missione”?
Il tema del sinodo ci aiuta a focalizzarci sulle “distanze” da ridurre: quella dalla “comunione”, quella dalla “partecipazione” e quella dalla “missione; ci indica infine il “metodo” per “camminare insieme”, cioé per fare “sinodo”.
Le “distanze” da sanare riguardano propria la natura della Chiesa e il suo orientamento alla missione, alla testimonianza del Vangelo nella comunità degli uomini.
- Ripensare il modo di vivere la “comunione” all’interno della Chiesa e con tutti gli uomini ci darà l’occasione di risintonizzarci sul progetto di Dio, che riguarda i suoi discepoli, tutta l’umanità e l’intero creato.
- Riesaminarci sulla “partecipazione” ci aiuterà a riscoprire la fraternità, il nostro comune legame con Dio e i fratelli, la condivisione dei talenti e delle risorse di ognuno.
- Riflettere infine sulla “missione” ci aiuterà a riscoprire, e fare nostra, la natura della “comunione” in cui il Signore ci fa entrare.
Ecco, infine, l’esercizio che la Chiesa ci propone “per una Chiesa sinodale“: imparare a “camminare insieme” … non semplicemente ascoltandoci reciprocamente su quello che “mi piacerebbe …” o “vorrei che …”, ma esprimendo e dando voce a “ciò che lo Spirito Santo sta dicendo alla Chiesa“, a quello che ognuno di noi, nessuno escluso, ha compreso. Questo esercizio non solo ci riguarda tutti in quanto battezzati, ma ci ricorda anche la responsabilità che abbiamo nel vivere, gli uni con gli altri, la comunione, la partecipazione e la missione.
Abbreviazioni: EC = Costituzione Apostolica «Episcopalis communio», di papa Francesco sul Sinodo dei Vescovi del 18.09.2018 – DP = Documento preparatorio, della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi del 07.09.2021 – Guida = Vademecum per il Sinodo sulla sinodalità, della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi del 07.09.2021